La pratica quotidiana dei “deshi” (discepoli) del Tenryuzanji cerca di discostarsi il meno possibile dalla dimensione templare, tentando di ricreare dinamiche simili, seppur con i dovuti distinguo.

L’importanza della pratica risiede proprio in uno degli obiettivi principali e fondamentali di chi intraprende un percorso buddhista, cioè la disciplina mentale; il metodo più efficace è quello tramandato da millenni grazie all’insegnamento del Buddha Siddharta Shakyamuni ed al lignaggio che lo ha custodito fino a farlo giungere a noi: ci stiamo riferendo, naturalmente, alla meditazione.

La meditazione è certamente uno dei temi più affascinanti e complessi dell’Insegnamento Buddhista (in sanscrito Dharma, uno dei Tre gioielli assieme al Buddha – il Maestro dei maestri – ed al Sangha – la comunità monastica e laica) e comprende un’incredibile vastità di tecniche, delle quali i monaci buddhisti sono certamente i maggiori esperti.

Al Tenryuzanji, la pratica riveste un carattere fondamentale, che non va disgiunta dal rispetto dei Cinque Precetti laici, in quanto entrambi gli aspetti del percorso buddhista condividono, pur essendo distinti, lo stesso unico obiettivo, come ci ha insegnato Buddha: quello di disciplinare e vigilare sulla nostra mente, servo più fedele ma nemico più temibile se non ammaestrata.

Preziosi momenti di pratica dei Deshi al tempio Tenryuzanji

Altri aspetti, oltre alla meditazione Samatha-Vipassana, sono la recita di Sutra (i discorsi pronunciati dal Buddha, ricchissimi di insegnamenti, tramandati sia dalla tradizione del Canone Cinese che dal Canone Pali, le due fonti principali del nostro tempio) e dei Mantra (frasi o formule più o meno lunghe che oltre ad essere dei “concentrati” di insegnamenti, vanno ripetute fino a raggiungere una dimensione meditativa delle stesse manifestando la forza della vibrazione sonora).

La nostra scuola ha il valore aggiunto di seguire un approccio “Buddhayana” (o Veicolo di Buddha), cioè un approccio sistemico e unitario, che si rifà all’ Unico Veicolo (Ekayana) senza quindi limitazioni di carattere storico e dottrinale, che portano all’esclusione dell’una o dell’altra scuola di pensiero, in quanto tutte le tradizioni sono fonte di tesori inesauribili, gli insegnamenti del Buddha appunto, che semplicemente aggiungono ricchezza nella loro complementarità.

Buona pratica!
Nel Sangha

I Deshi del tempio Tenryuzanji